venerdì, 26 Aprile 2024

STOP all’ingiustificata ferocia del gatto domestico

Il gatto domestico non sarà il migliore amico dell’uomo, ma ci va decisamente vicino. In particolare, il nostro Paese ha adottato diverse leggi a favore dei nostri amici a quattro zampe, alcune giuste ed altre un po’ meno. In ogni caso, è innegabile che il gatto domestico (o Felis catus) sia più che un semplice animale da compagnia. Questo felino è in grado di svolgere diverse funzioni. Ad esempio, la sua presenza ha un effetto terapeutico sul benessere del padrone. Inoltre, i felini sono ottimi cacciatori e proteggono le nostre abitazioni dal proliferare di ‘animali peste’ (indesiderati e pericolosi per gli umani). Tuttavia, il gatto domestico non si limita a proteggere il proprio territorio. A preoccupare è proprio la sua eccessiva ferocità (e crudeltà) nei confronti della fauna selvatica.

Una specie aliena ed invasiva

Prima di procedere, occorre sottolineare la differenza tra specie native e specie aliene (o esotiche).

Il primo gruppo racchiude animali e piante riscontrabili nei luoghi in cui si sono sviluppati naturalmente. La loro mobilità è circoscritta al loro territorio d’origine, e solitamente svolgono una funzione precisa all’interno dell’ecosistema. La sopravvivenza di queste specie è essenziale anche per il benessere delle altre. Di fatto, occorre preservare la biodiversità dei vari ecosistemi per far fronte ai cambiamenti climatici generati dall’avvento dell’Antropocene. Ovvero, l’attuale era geologica, generata dall’eccessivo sfruttamento di risorse da parte dell’uomo.

Al contrario, gli animali e le piante presenti in ecosistemi estranei a quello d’origine sono definiti specie aliene. La loro presenza può dipendere sia da fattori naturali che dall’intervento umano. Spesso diventano una minaccia per esemplari nativi. In questo caso, i predatori assumono la denominazione di specie aliene invasive. Tuttavia, esistono casi limite in cui sono i ricercatori ad introdurre specie aliene non-invasive al fine di promuovere la biodiversità.

Quando guardiamo un gatto, vediamo un essere dolce ed indifeso che merita tutto il nostro affetto. La realtà è però ben diversa. Infatti, il gatto domestico rientra indubbiamente nella categoria delle specie aliene più invasive e pericolose del nostro pianeta. Dunque, non bisogna sottovalutare la sua aggressività. Non per niente, questo felino ‘addomesticato’ è direttamente responsabile dell’estinzione di ben 63 specie animali (40 di uccelli, 21 di mammiferi, e 2 di rettili).

Al giorno d’oggi, il gatto domestico minaccia la sopravvivenza di altre 420 specie animali, in gran parte native. Una possibile soluzione a questo problema è limitare l’eccessiva libertà di cui attualmente gode il felino. Ovvero, impedire all’animale di abbandonare a piacimento l’abitazione.

Scomode verità

Osserviamo come il gatto domestico influisca sul benessere della fauna nativa e selvatica. È bene sottolineare che le seguenti situazioni si verificano simultaneamente.

Tutti i felini sono predatori efficaci ed efficienti, ed il gatto domestico non è da meno. Ad esempio, in Canada, è la principale causa di morte per i volatili. Ogni anno, negli Stati Uniti, fino a 4 miliardi di uccelli e 22 miliardi di mammiferi perdono la vita a causa del nostro amico animale. Un’altra ricerca svolta in Francia e Belgio ha rivelato che la fauna vittima del gatto domestico è aumentata del 50% dal 2000 al 2015. Nonostante questi studi non siano esaustivi, un pattern appare evidente: il gatto domestico è più pericoloso di quanto pensiamo.

La triste fine di un uccellino

Anche la sola presenza del felino può essere dannosa per la specie nativa. La fauna locale deve adattare i propri modi comportamentali al predatore, e ciò è forte fonte di stress.

Inoltre, il comportamento predatorio del gatto domestico diminuisce il ‘cibo’ altrimenti a disposizione di altri animali selvatici. Queste specie non godono del supporto umano e sono obbligate a cacciare per sopravvivere. Il loro ruolo è importante per la biodiversità, in quanto controllano la popolazione delle altre specie native. Tuttavia, l’apparizione di una specie aliena ed invasiva quale il gatto domestico rischia di compromettere l’intero ecosistema.

Il gatto domestico può trasmettere serie malattie quali leucemia e rabbia ad animali selvatici. Anche malori facilmente curabili sono un problema per gli esemplari in libertà.

Non bisogna sottovalutare l’accoppiamento con animali selvatici. Tale pratica che mette a serio rischio la sopravvivenza delle specie native. In primo luogo, vi è il pericolo di intaccare l’identità di specie. In secondo luogo, l’ibridazione animale (o incrocio) diminuisce la capacità delle nuove generazioni di influire positivamente sull’ecosistema e la sua biodiversità.

Il padrone responsabile

Il padrone responsabile può agire in diversi modi per arginare l’impatto che il proprio gatto ha sulle altre specie.

Innanzitutto, deve assicurarsi che l’animale abbia ricevuto le vaccinazioni necessarie, in modo da ridurre il rischio di ricevere e trasmettere malattie. Similarmente, la sterilizzazione rende più difficile contrarre malattie sessualmente trasmissibili. Inoltre, tale procedura è essenziale per evitare che il gatto domestico si riproduca in modo incontrollato, ed a volte con membri di altre specie.

Il padrone responsabile può munire di campanella il collare dell’animale. Questo metodo avvisa le prede della presenza del gatto. Tuttavia, non è una soluzione ottimale. Infatti, diversi gatti domestici non apprezzano il collare, ed imparano presto a rimuoverlo. Sembrerebbe che alcuni esemplari abbiano perfino imparato a cacciare senza far suonare la campanella.

Il padrone responsabile può altresì tentare il soccorso della preda, se ancora in vita. In questo caso, sorge però un enorme problema. Il gatto domestico porta a casa solo una minima parte delle proprie prede (tra il 10% ed il 23%). Questo rende impossibile soccorrere la maggiore parte delle vittime del felino.

Gatto al guinzaglio

La soluzione migliore per far fronte alla minaccia felina è limitare la mobilità incontrollata del nostro amico a quattro zampe. Una ricerca ha rivelato che il gatto domestico tende a non allontanarsi eccessivamente dalla propria abitazione (0.036km²). Questo dato è tutto fuorché confortante. Nonostante i predatori selvatici agiscano in un terreno di caccia più ampio, il gatto domestico ha un impatto indubbiamente maggiore sulla fauna locale.

In primo luogo, i gatti vivono principalmente in aree urbane e ricche di loro simili. Di fatto, la densità della popolazione felina supera dalle 2 alle 10 volte quella che ci si aspetterebbe da un predatore selvatico. In aree ricolme di gatti, la sopravvivenza di uccelli e piccoli mammiferi è impossibile.

Come affermato in precedenza, la soluzione è semplice: impedire al gatto domestico di uscire liberamente. Ciò non significa recludere l’animale in casa. Al contrario, ogni gatto deve essere libero di godersi l’aria aperta, ma con le dovute precauzioni.

Per le case dotate di giardino esiste la possibilità di installare delle recinzioni che impediscano all’animale di abbandonare la proprietà. Inoltre, si può ricorrere ai catios, enormi gabbie all’aperto atte ad intrattenere il gatto.

L’interno di un catios

Tuttavia, è il guinzaglio lo strumento che meglio bilancia i bisogni dell’animale con la necessità di esercitare controllo. Alcuni proprietari potrebbero essere contrari a questa soluzione, in quanto richiede un impegno attivo nella vita del proprio gatto. Questi padroni devono responsabilizzarsi.

Niente scuse

A preoccupare sono anche le energie di cui gode il gatto domestico durante la caccia, risultato di una costante alimentazione. Al contrario, i predatori selvatici non possono contare su questo vantaggio. Per loro, la caccia diventa una questione di vita o di morte.

È difficile risalire alla ragione del comportamento predatorio del gatto domestico. Nonostante diversi padroni riconoscano la natura di cacciatore del proprio animale, raramente prendono provvedimenti. Spesso sentiamo frasi quali: ‘è la sua natura, è fatto così, non ci posso fare niente.’ Queste scusanti non reggono. Un comportamento errato può sempre essere corretto, soprattutto se si agisce in tenera età.

A livello europeo, sia l’articolo 5 della Birds Directive che l’articolo 12(1) della Habitats Directive contengono obbligazioni per la salvaguardia delle specie native. Gli Stati Membri devono quindi intervenire nel caso in cui una specie aliena invasiva diventi una minaccia. Tuttavia, nessun Paese europeo ha mai preso posizione contro il comportamento predatorio e feroce del gatto domestico. Per quanto sia necessario che i padroni sviluppino una responsabilità morale, è lo Stato che, in primis, deve promuovere il cambiamento di pensiero.

I rischi per un gatto ‘libero’

Un maggiore controllo da parte del padrone è anche nei migliori interessi del gatto domestico. Limitando la libertà dell’animale, si riduce il rischio che lo stesso rimanga coinvolto in un incidente stradale, spesso fatale.

Troppo spesso i conducenti abbandonano i gatti in mezzo alla strada ed in punto di morte. La legge italiana prevede una multa dai 422 ai 1.694 euro per il mancato soccorso. Tuttavia, questa è una somma a dir poco irrisoria se paragonata al valore che molti padroni danno alla vita del proprio animale.

Nonostante la riduzione del traffico a causa del SARS-CoV-2, il numero dei gatti investiti è aumentato. Infatti, diversi esemplari hanno iniziato a percorrere strade all’apparenza deserte, rimanendo vittima di conducenti incapaci di rispettare i limiti di velocità.

La nostra legge non incentiva il soccorso del gatto ferito. Il soccorritore deve farsi carico delle spese mediche e di smaltimento di cui necessita l’animale. Questo spinge diversi pirati della strada a provare a farla franca.

Le automobili non sono però gli unici pericoli a cui va incontro un gatto domestico. Infatti, vi è il rischio che il gatto si trasformi da predatore in preda. Nonostante tale situazione sia rara in aree urbane, resta sempre la possibilità che un cane randagio attacchi il felino.

Altrettanto pericolosi sono gli effetti dell’ibridazione animale. Ad esempio, i cuccioli di Caracat (incrocio tra gatto e Caracal/lince) raramente sopravvivono al parto e ciò influisce sulla psiche della madre. Inoltre, questo animale necessita di attenzioni extra. Il suo ‘giocare’ può facilmente prendere una piega violenta.

Infine, come il gatto può trasmettere malattie ad altre specie, può anche riceverle. Nell’ultimo anno, vi sono stati casi in cui gatti domestici hanno contratto il SARS-CoV-2. Tale situazione ha causato l’ammalarsi di altri animali e persone, e si sarebbe potuta evitare con un guinzaglio.

Kevin Carrara
Kevin Carrarahttps://sistemacritico.it/
Nonostante sia prossimo a completare il Master in international law & global governance offerto da Tilburg University (Paesi Bassi), non ho dimenticato la madrepatria, e proprio per questo ho deciso d’entrare a far parte di Sistema Critico. Potete parlarmi di ogni cosa, ma per il vostro bene vi sconsiglio di menzionare videogiochi o serie-tv perché potrei facilmente farvi sanguinare le orecchie con discorsi interminabili. Intanto vi basti sapere che Bojack Horseman è un capolavoro.

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