venerdì, 26 Aprile 2024

Legge elettorale: una porcata chiamata Rosatellum

Chiariamolo fin da subito, la legge elettorale perfetta non esiste.
Esistono tante leggi elettorali buone, che privilegiano la rappresentatività (i sistemi proporzionali) o la governabilità (i sistemi maggioritari) e poi c’è il Rosatellum, che non garantisce ne l’una ne l’altra.
Il Rosatellum è un sistema elettorale misto proporzionale-maggioritario, l’idea di sistemi misti nasce dall’esigenza di garantire la governabilità senza per questo distorcere in maniera troppo pesante la proporzione tra voti ottenuti e seggi in Parlamento. Ebbene, il Rosatellum riesce nella ingloriosa impresa di non garantire la governabilità e nel contempo di distorcere la rappresentatività (un terzo dei seggi eletti con il maggioritario è troppo poco per consegnare una maggioranza al paese e sufficiente per distorcere l’uguaglianza voti seggi).

Inoltre la legge non prevede la possibilità di esprimere la preferenza per il candidato che si ritiene migliore all’interno dei listini bloccati e il Parlamento sarà composto quindi per due terzi da onorevoli “nominati” dai partiti e non scelti liberamente dai cittadini.

L’aspetto peggiore di questa legge è però un altro: non si potrà esprimere il voto disgiunto.
Mi spiego meglio. Quando andremo a votare dovremo scegliere un candidato al collegio uninominale per il maggioritario e per forza la lista che lo appoggia per il proporzionale o viceversa dovremo scegliere una lista e per forza il candidato da essa appoggiato. E qui sorge un problema: se ti piace il candidato ma non la lista di nomi che lo appoggia? Se ti piace la lista di nomi al proporzionale ma non il candidato al maggioritario? Che fai?
Esempio. Nella lista ci sono tutti i tuoi politici preferiti ma poi il candidato al maggioritario è Antonio Razzi che non ti piace. Se voti la lista il tuo voto vale anche per Antonio Razzi e tu non puoi farci niente.

Dal mio punto di vista questo meccanismo truffaldino lede la libertà di voto sancita dall’articolo 48 della Costituzione e rende questo obbrobrio di legge elettorale incostituzionale.

Ricapitolando, il Rosatellum non assicura la governabilità, non prevede né le preferenze né il voto disgiunto e presenta forti dubbi di costituzionalità.
I voti di fiducia visti in questi giorni alla Camera e al Senato sono la ciliegina sulla torta.
Un Capolavoro.

Alessandro Fabbri

Per una descrizione chiara ed imparziale della legge

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