giovedì, 25 Aprile 2024

Questione di metodo: un nuovo approccio

“A mio modo di vedere, tutte le scienze dell’uomo, senza eccezione, sono di volta in volta ausiliarie le une rispetto alle altre e, per ciascuna, è lecito (dal punto di vista particolare, ma non esclusivo, che è e deve esserle proprio) asservire a proprio uso e consumo le altre scienze sociali”

Interdisciplinarità

Ho voluto aprire questo articolo con una citazione di Fernand Braudel, noto storico francese del XX secolo, tratta dal saggio “La demografia e le dimensioni delle scienze dell’uomo”. Questa citazione permette di mettere in evidenza subito una cosa importante, un carattere essenziale del sapere umano: l’interdisciplinarità. Un carattere “nuovo”, che fino a poco tempo fa non veniva visto di buon occhio, ma che ora, è stato molto rivalutato. Anche nelle nostre scuole, ora, si sente parlare sempre di più e sempre più spesso di questo nuovo metodo di ricerca. Cercare di far convergere le varie scienze dell’uomo, creare un’armonia tale da avere una ricerca di sempre più ampio respiro e accurata, proprio come spiegato da Braudel. Chiaramente questo tipo di approccio dovrebbe essere proprio di qualsiasi tipo di scienza, ma è fuori discussione che per il sapere umanistico non può essere un’opzione, ma deve essere una necessità, un must.

Considerazioni

Per poter approdare sulle sponde di un nuovo approccio a questa interdisciplinarità, sarà bene considerare quanto è oggi tenuta da conto. Come accennato poco sopra, oggi nelle scuole italiane di ogni grado si sente parlare sempre più spesso di questo misterioso metodo. Si cerca di farlo entrare nel bagaglio culturale dello studente di ogni grado, con gradualità, ovviamente. Eppure, nonostante questa sempre più propensione all’interdisciplinarità; nonostante si spinga sempre di più verso di essa; vi è veramente un mutamento di approccio? Ecco, mi verrebbe da dire che ancora non tutti o comunque non la maggioranza di persona, adulte e piccine, che approcciano gli studi umanistici abbiamo assimilato questo metodo. Quando si fa ricerca si tengono conto di tutte quelle scienze che riguardano il sapere umano? Se ne parla molto ma a mio avviso, tutt’oggi, se ne fa poco uso ed è proprio per questo, che azzarderò di disegnare un nuovo approccio.

Un nuovo approccio

Quello che vi presenterò qui, brevemente, non tratterà dell’interdisciplinarità in senso stretto. Non farò una carrellata di scienze che possono entrare in armonia tra loro per fornirci un ricerca sempre più accurata. No, cercherò di limitarmi ad un caso particolare: lo studio di un autore. Chi come me si occupa di scienze umanistiche, sa bene quante volte ci ritroviamo a confrontarci con un qualche autore: che sia un pittore, un filosofo, uno scrittore o via dicendo. Per questo motivo, usufruendo dell’interdisciplinarità vorrei fissare quelli che, per me, sono i tre punti cardinali da seguire per un buono approccio di studio. Vorrei quindi proporre tre linee guida che reputo fondamentali ed essenziali per lo studio di qualsiasi autore, tre punti interdipendenti.

Tre linee guida

E’ fondamentale, dal mio punto di vista partire da un fattore: la contestualizzazione. Un’autore, di qualsiasi genere e tipo, va contestualizzato. Ed è proprio muovendomi da questa necessaria contestualizzazione, che ho deciso di proporvi tre tipi di contestualizzazioni che reputo fondamentali:

  • Contestualizzazione storica: come possiamo pretendere di conoscere l’opera, la produzione di una persona, se non ricostruiamo la fase storica in cui è vissuto? In che tipo di società è cresciuto, quali sono i valori che lo hanno influenzato, quali grandi eventi potrebbero averlo colpito? Ecco, contestualizzare l’autore nel tempo è un qualcosa di fondamentale per cogliere tutte e influenze date all’autore dal tempo che lo circondava.
  • Contestualizzazione filologica: è fondamentale ragionare sulle parole o lo stile usato. Perché usa una parola piuttosto che un’altra o un colore invece che un altro? Non sottovalutiamo questo aspetto perché molto spesso queste sono le espressioni di ciò che siamo, del nostro vissuto e sicuramente non facciamo delle scelte casuali. Quindi è fondamentale secondo me contestualizzare le parole o lo stile adottato.
  • Contestualizzazione biografia: last but not least, la contestualizzazione biografica. Forse questa non ha bisogno di spiegazioni, sappiamo bene tutti quanto sia imprescindibile considerare la vita, la storia personale di un autore. Del resto, il pensiero si sviluppa proprio a partire da ciò.

Ecco, questi sono i consigli che mi sento di proporre per raggiungere quell’unità metodologica che dovrebbe stare alla base del sapere umano e umanistico soprattutto. Un approccio nuovo, forse, ad un metodo già ben consolidato.

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