martedì, 23 Aprile 2024

Un piccolo viaggio nella letteratura modernista.

Tra Latinoamerica, Europa, Joyce e Woolf, alla scoperta di un movimento tanto nascosto quanto fondamentale, quello del modernismo.

Cosa intendiamo quando parliamo di modernismo

Il modernismo letterario è un movimento che sorge nel ventesimo secolo in particolare in Europa, Sud America e Centro america. Nello stesso periodo in cui iniziano a mostrarsi le prime avanguardie in campo artistico il modernismo fa capolino, partendo principalmente dalla cultura anglo-americana.

Rubén Dario e gli inizi

Piccola premessa necessaria su Rubén Dario, poeta nicaraguense, che alla fine dell’ottocento, iniziò ad utilizzare il termine modernismo per spiegare e dare un’identità al programma letterario da lui istituito e composto da un gruppo di poeti latino americani. Dalla fine dell’ottocento si espanse dunque nella letteratura mondiale.

Caratteristiche del movimento

il movimento, nonostante le tendenze ovvie avanguardiste, affermandosi come portatore di tutto ciò che è moderno nel campo delle arti – ad esempio l’art nouveau – così nella letteratura e nella poesia. Per motivi non storici però, promette fedeltà anche e soprattutto al decadentismo, in particolare a quello francese de la “Fin de siècle”.

La confusione a riguardo è tanta, molti autori vengono considerati modernisti, nonostante si stia parlando un movimento non ancora – a discapito degli anni passati – ben definito; infatti anche se abbiamo visto una grande espansione negli anni venti nella cultura Angloamericana, quest’ultimo troverà la sua massima espansione negli anni sessanta.

Gli autori fondamentali che ricolleghiamo a questo movimento sono: Ezra Pound, James Joyce, T.S. Eliot e Virginia Woolf.

Il modernismo inglese

Tornando in Europa, iniziamo a parlare dell’espansione del movimento nella letteratura anglosassone, se possiamo considerarlo un’avanguardia allora questa è certamente l’avanguardia più in “voga” e rilevante di quel determinato momento storico.

Il panorama è complesso, gli autori si sentono quasi in dovere di portare novità e modernità dopo la depressione della Grande Guerra, e allo stesso tempo rinnovare la letteratura stessa; e per stringere ancora di più il campo possiamo parlare di due autori che rifiutando le convezioni di una letteratura più “classica”, introducendo nuove forme di espressione: James Joyce e Virginia Woolf.

Stream of Conciousness

Esempio pratico di innovazione in campo letterario da parte di Joyce e Woolf è la tecnica ben conosciuta dello stream of conciousness: un monologo interiore ed un’analisi introspettiva sono le parole chiave della tecnica, un excursus che va a scavare nella profondità della coscienza dell’autore per provare l’insensatezza e – alle volte – assurdità, dell’esistenza.

L’Ulisse (1922) e La Signora Dalloway (1925) sono esempi molto chiari di che cosa sia lo stream of conciousness e dell’affermarsi del modernismo.

In Europa

Come già detto, la letteratura modernista ebbe un grande impatto anche nel resto d’Europa, basti pensare a Thomas Mann con La Montagna incantata (1924), che a differenza degli autori sopracitati riprende atmosfere romantiche e decadenti; Franz Kafka, con La metamormosi (1912) e il castello (1922): Marcel Proust con il suo capolavoro Alla ricerca del tempo perduto (1912-1927) riportando alla mente le sensazioni dall’autore vissute in un passato abbastanza remoto e tanto altro ancora.

in conclusione, il modernismo è uno dei movimenti più affascinanti e più rivoluzionari della letteratura mondiale, non pura avanguardia ma nemmeno con un forte sguardo al passato, una piccola rivoluzione che ha senz’altro cambiato le modalità di scrittura per le quali oggi possiamo essere grati.

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