venerdì, 29 Marzo 2024

Brusca scarcerato, l’Italia indignata; ma la Costituzione non è d’accordo

Nel Maggio del 2021 si sono succeduti una serie di eventi tra loro connessi. La Corte costituzionale si è trovata a dover decidere su una questione alquanto controversa: la costituzionalità dell’istituto dell’ergastolo ostativo. Nel frattempo, dopo pochi giorni dall’anniversario della strage di Capaci, Brusca è stato scarcerato per aver collaborato con la giustizia, nonostante avesse confessato la sua colpevolezza a riguardo della stessa strage.

ergastolo ostativo e scarcerazione dei mafiosi

E’ chiamato ostativo l’ergastolo inflitto a soggetti condannati per il reato di associazione mafiosa. Di norma, la condanna all’ergastolo ammette diminuzioni di pena per buona condotta: è possibile ottenere la liberazione condizionale dopo aver scontato venticinque anni in carcere con buona condotta. Tuttavia per i mafiosi la possibilità di ottenere questo tipo di beneficio è preclusa, fatta eccezione per quei soggetti che decidano di collaborare con la giustizia, fornendo ai magistrati informazioni rilevanti su altri soggetti indagati per lo stesso tipo di reato

secondo la Corte questo tipo di “scambio” di benefici: informazioni rilevanti e libertà; può essere contrastante con ciò che sancisce l’articolo 27 della Costituzione. Secondo questo articolo infatti, la pena della reclusione in carcere deve avere come obiettivo una finalità risocializzante e rieducatrice.

I pentiti che decidono di collaborare possono essere sottoposti ad una grande pressione. La decisione di aiutare i magistrati, per ottenere la libertà, può comportare enormi sacrifici perchè spesso queste persone si trovano ad essere nel mirino degli appartenenti ad associazioni mafiose ancora in circolazione.

la Corte si è limitata ad “avvertire” il Parlamento di questo contrasto tra la legge che impone la collaborazione per ottenere la libertà e la Costituzione.

la scarcerazione di Brusca

Nel frattempo, l’Italia si è indignata dinnanzi alla scarcerazione di colui che materialmente ha fatto esplodere le tonnellate di tritolo posizionate a Capaci, provocando la morte del magistrato Falcone, la moglie e cinque agenti della scorta.

Per ironia della sorte, se così si può dire, è stato lo stesso Falcone a volere la legge che fornisse questa possibilità per i mafiosi. Falcone riteneva che questa legge potesse essere lo strumento idoneo per consentire una più efficace persecuzione dei delitti tanto spinosi quali quelli di associazione mafiosa. Grazie alle numerose confessioni di Brusca, e alle informazioni fornite dallo stesso, è stato possibile porre fine a numerose indagini che da tempo erano irrisolte.

la popolazione italiana si è però mostrata assolutamente contraria alla concessione della libertà a Brusca. Com’è possibile che dopo aver pianto i magistrati che con la loro vita hanno combattuto la mafia, dopo quasi trent’anni dai due attentati, colui che ne è responsabile possa tranquillamente tornare alla libertà? Come ci si può sentire tutelati se un criminale tanto pericoloso, che ha confessato crimini inimmaginabili, sia tornato in circolazione proprio per effetto della stessa Legge che dovrebbe salvaguardarci da personaggi del genere?

la legge e la Giustizia

la Costituzione è e dovrebbe essere la carta che sancisce i principi cardine dei cittadini di un Paese. Com’è possibile che la Corte costituzionale possa denunciare l’incostituzionalità di una legge poichè troppo poco garantista alla luce della Costituzione; se per effetto di quella stessa legge è stata permessa la scarcerazione di un pluri-omicida mafioso come Giovanni Brusca?

Secondo Pietro Grasso (ex Presidente del Senato ed ex magistrato antimafia) la questione non ha nulla a che fare con la riprovazione morale. “E’ la legge e il suo rispetto che ci permette di distinguerci da chi odia la legalità; è la legge a fondare e distinguere uno Stato di diritto da uno Stato basato sull’istinto”. Avere un ideale di giustizia così forte da permettere di evitare polemiche sulla scarcerazione di Brusca sarebbe inumano. La Giustizia è un ideale, perfetto ed utopico; nelle mani di esseri umani non può che subirne i limiti. E’ forse impossibile metterci nelle mani della legge ed affidarci completamente ad essa; ma non ci resta che provare

Allegra Dominici
Allegra Dominicihttps://www.sistemacritico.it/
Mi chiamo Allegra Dominici e sono iscritta alla facoltà di Giurisprudenza di Urbino. Mi piace rivedere ciò che studio dai libri in ogni aspetto della vita quotidiana. Costituzionalista convinta. In futuro? Aule del tribunale e lunghe toghe. Ma mi piace anche viaggiare, guardare serie tv e divertirmi con gli amici.

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