giovedì, 18 Aprile 2024

Ucraina ed Attack on Titan, il patriottismo a difesa della libertà

[CONTIENE SPOILERS] Questo articolo non vuole comparare il recente conflitto ucraino con quello frutto di fantasia ritratto in Attack on Titan (AOT). Al contrario, lo scopo è quello di mostrare come l’opera giapponese possa aiutare i suoi lettori a comprendere lo stato d’animo dei cittadini ucraini pronti a dare la vita per la difesa della propria patria. Inoltre, è intenzione dell’autore limitare gli spoiler là dove è possibile.

L’Ucraina NON SI ARRENDE!

In Ucraina, l’avanzata russa imperversa incurante dei negoziati avviati dalle delegazioni dei due Paesi. Mentre il mondo occidentale osserva attonito da dovuta distanza, il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky incoraggia i suoi compatrioti a resistere. La sconfitta non è contemplata e l’Ucraina ricorrerà ad ogni risorsa pur di difendersi. Infatti, Zelensky è intenzionato a rilasciare ogni detenuto con esperienza militare pregressa, indipendentemente dai crimini commessi.

La difesa dell’integrità nazionale è la priorità ed il Paese non può permettersi di disdegnare alcun tipo di aiuto, specialmente quello internazionale. Migliaia di ex-soldati provenienti da tutto il mondo sono tutt’ora diretti a Kyiv per contribuire attivamente contro l’esercito russo. Per organizzare il supporto volontario estero, Zelensky ha istituito la Legione Internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina, la cui partecipazione è aperta a tutti:

Chiunque vuole unirsi alla difesa dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo può venire e combattere fianco a fianco con gli ucraini contro i crimini di guerra russi.”

Per noi che rimaniamo a casa, comprendere il patriottismo ucraino è facile a parole. Tuttavia, la nostra vita procede normalmente e ci risulta difficile, se non impossibile, immedesimarci appieno in qualcuno incerto riguardo il futuro del proprio Paese natio. Attraverso l’analisi di AOT, faremo chiarezza sui sentimenti confusi e spesso contraddittori che attanagliano gli individui direttamente coinvolti in Ucraina.

AOT, difendere l’umanità

AOT è un manga giapponese che risale al 2009. Quattro anni dopo, WIT Studio ha trasposto l’opera di Hajime Isayama sul piccolo schermo, ottenendo successo internazionale. La premessa è abbastanza semplice, all’apparenza. L’umanità è prossima all’estinzione per colpa dei titani (o giganti se seguiamo l’adattamento italiano). Per difendersi da questi mostri, la cui altezza varia dai 2 ai 350 metri, I superstiti del popolo eldiano si rinchiudono all’interno di tre cinte murarie.

Dopo oltre 100 anni, l’arrivo di un titano colossale pone per sempre fine alla vita pacifica e sicura vissuta dagli eldiani. Il gigante abbatte il muro più esterno, permettendo ai suoi simili di penetrare all’interno del distretto di Shiganshina. I titani banchettano con gli abitanti, inclusa la madre del nostro protagonista, Eren Yaeger. Di fronte a tale atrocità, il ragazzo giura eterna vendetta contro questi esseri privi di raziocinio e guidati unicamente dalla loro fame per carne umana. Dopo anni di allenamento militare, Eren ed i suoi compagni sono pronti a dare battaglia ai giganti.

Tutto quello che avete letto fino ad ora si applica a meraviglia fino al termine della terza stagione dell’anime. Tuttavia, la realtà è ben diversa. L’umanità al di fuori delle mura è tutto fuorché estinta ed Eldia non è altro che una piccola isola in gran parte inesplorata. Esistono molti altri Paesi nel mondo ed il più rilevante per la storia e la geopolitica di AOT è indubbiamente Marley.

Eldia e Marley, a voi tra 2000 anni

Per quasi 2000 anni, Eldia ha soggiogato Marley al proprio dominio. Tuttavia, la situazione è cambiata quando gli eldiani si sono isolati all’interno delle mura. Marley ha sfruttato questo vuoto di potere per conquistare gran parte del globo utilizzando armamenti comparabili a quelli impiegati durante la WW1, Zeppelin inclusi. Al contrario, Eldia ha da poco scoperto l’esistenza delle armi da fuoco.

Marley non ha dimenticato il suo passato, ed anzi, lo sfrutta per giustificare l’oppressione dei diavoli eldiani che popolano il suo territorio. Costoro non sono considerati al pari degli altri cittadini e vivono in zone di internamento che rievocano i ghetti ebrei della WW2. Questo è solo uno dei molti riferimenti che AOT fa all’Olocausto. Un altro esempio sono le fasce distintive che ogni eldiano è obbligato ad indossare per distinguersi dal resto della popolazione.

Raffigurazione dell’evidente riferimento alle fasce identificative ebraiche.

Marley è interessata a conquistare le risorse naturali di Eldia ed è proprio questo il motivo scatenante delle vicende del primo episodio. È qui che incontriamo la nostra prima similitudine con la situazione Ucraina. In entrambi i casi, si tratta del grande e forte contro il piccolo e teoricamente debole. Sia Eldia che l’Ucraina si sono rivelati avversari ostici, dimostrando che non è facile spezzare la volontà di coloro che combattono per una giusta causa.

A sinistra, un’immagine condivisa dal profilo Twitter del governo ucraino. A destra, una raffigurazione della mappa di AOT, chiaramente ispirata al mondo reale.

La lotta per la libertà secondo AOT

In questi attimi, gli ucraini si sentono come uccelli in gabbia. Qualunque cosa decidano di fare, il loro futuro dipende da giochi di potere tra Putin e burocrati occidentali restii ad intervenire. Migliaia di cittadini hanno già abbandonando il Paese lasciandosi tutto dietro sé, mentre altri hanno deciso di combattere mettendo in gioco la propria vita. In situazioni come queste, non vi è una scelta giusta o sbagliata, vi è solo sofferenza.

Eren è la rappresentazione perfetta di questo sentimento di impotenza di cui sono vittima i cittadini ucraini, costretti a combattere per non soccombere. Il nostro protagonista è indubbiamente un patriota. Eren cerca la libertà di scelta a lui preclusa ed è disposto a sacrificare chiunque e qualunque cosa per ottenerla, incluso la propria anima. Consapevoli della sua sofferenza, i lettori di AOT sono perfino pronti a giustificare azioni quali l’instaurazione di un regime militarista filo-fascista.

Anche l’Occidente si è unito a sostegno del popolo ucraino, giustamente pronto a rispondere all’avanzata russa. Tuttavia, queste persone non stanno solamente mettendo in gioco sé stesse, ma sono anche pronte a mietere vite altrui se necessario. Come può una società democratica fondata sui diritti civili supportare tale atto?

La risposta risiede nell’ideologia nazionalista di Eren. A suo avviso, ognuno è schiavo di qualcosa e tutti sono succubi del volere di questo mondo crudele. L’unico modo per essere liberi e sopravvivere è combattere ribellandosi al sistema. Non vi è pace senza sacrificio ed occorre offrire il proprio cuore ed umanità se si vuole ottenere un cambiamento.

L’altra faccia della medaglia

Dolore, sofferenza e morte sono inevitabili quando due o più Paesi entrano in conflitto. Poche opere sono riuscite a trasporre l’orrore della guerra in modo fedele ed autentico come AOT. Il suo successo risiede proprio nella capacità di raccontare i traumi emotivi vissuti quotidianamente dai soldati in prima linea, indipendentemente dal loro fronte d’appartenenza.

AOT insegna che non bisogna giudicare un popolo in base alle azioni di un suo singolo rappresentante. Trasportando questa filosofia al mondo reale, è errato dare per scontato che la popolazione russa volesse questa guerra. Al contrario, diversi cittadini sono scesi in piazza per protestare contro l’atto d’aggressione compiuto da Putin. Allo stesso modo, la Russia ha dispiegato diversi militari contro la loro volontà e senza nemmeno notificarli dell’imminente invasione:

Nonostante l’ignoranza non basti a giustificare le azioni compiute dai soldati russi in Ucraina, Reiner Braun ci insegna a non sottovalutare l’importanza dell’indottrinamento militare.

Reiner, la tragedia del guerriero

Depressione, PTSD e disturbo dissociativo dell’identità sono solo alcune delle tematiche affrontate nel corso della storia e Reiner le incorpora tutte dentro di sé. Di origine eldiana, è nato e cresciuto in un ghetto di Marley con la convinzione che nelle sue vene scorra il sangue di un demonio.

In tenera età, la famiglia lo iscrive al corso d’addestramento militare necessario per entrare a fare parte dell’Unità Guerriero. Coloro che superano la selezione diventano la punta di diamante dell’esercito marleyano e possono offrire una posizione sociale migliore ai propri familiari. Reiner supera le selezioni grazie all’amico Marcel. Il suo primo incarico è quello di infiltrarsi ad Eldia con lo scopo di catturare due armi nascoste all’interno delle mura. A tale fine, Reiner ed i suoi compagni si arruolano nell’esercito eldiano.

Ben presto, Reiner realizza che l’isola non è abitata da demoni ma da persone come lui, sia buone che cattive. Il ragazzo fatica ad affrontare la realtà ed in lui si creano due identità. Una da guerriero marleyano ligio al dovere e l’altra da soldato eldiano pronto a difendere le mura. A seconda del momento, Reiner si sente un eroe coraggioso o un traditore assassino e codardo.

Reiner Braum tenta il suicidio con un fucile.

Una volta tornato in patria, i sensi di colpa per i suoi crimini lo attanagliano e Reiner cade in una spirale depressiva con tendenze suicide. Il suo unico conforto risiede nel fare da mentore alla nuova generazione di guerrieri, in modo che loro non compiano i suoi stessi errori.

AOT insegna: accusare Putin, ma non i russi

La Russia di Putin non si discosta molto dall’esempio marleyano offerto da AOT. Allo stesso modo, diversi soldati russi ripudiano la guerra proprio come è arrivato a fare Reiner dopo averla sperimentata. AOT non prende una posizione chiara su chi sia nel giusto, se Marley o Eldia. Al contrario, è innegabile che Putin abbia commesso un atto di aggressione contro un altro Stato sovrano, violando chiari principi del diritto internazionale.

Kevin Carrara
Kevin Carrarahttps://sistemacritico.it/
Nonostante sia prossimo a completare il Master in international law & global governance offerto da Tilburg University (Paesi Bassi), non ho dimenticato la madrepatria, e proprio per questo ho deciso d’entrare a far parte di Sistema Critico. Potete parlarmi di ogni cosa, ma per il vostro bene vi sconsiglio di menzionare videogiochi o serie-tv perché potrei facilmente farvi sanguinare le orecchie con discorsi interminabili. Intanto vi basti sapere che Bojack Horseman è un capolavoro.

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