Arto Paasilinna: ex guardaboschi, ex giornalista, ex poeta. È un autore di culto in Finlandia, travolgente nel suo humor tagliente e a tratti spregiudicato. E “Piccoli suicidi tra amici” è quel libro al confine tra surreale e realtà, comicità e azione. Divertito dall’essere umano in ogni sua sfaccettatura, ne delinea la vulnerabilità con irridente ironia. Trattando della vita e della morte con una leggerezza mai superficiale, l’autore ripercorre tragedie e vite personali. In una quotidianità che si fa portavoce del collettivo, Arto Paasilinna ritrae i suoi personaggi. Nel 1994, lo scrittore è vincitore del Premio letterario Giuseppe Acerbi. E dallo stesso anno, è pubblicato in Italia dalla casa editrice Iperborea.
Onni Rellonen: il protagonista
Onni Rellonen si sente perso: la sua lavanderia è fallita la primavera precedente. La moglie l’ha lasciato a casa da solo, tra indifferenza e melanconia. Non ha più alcun supporto, i figli sono adulti e il suo matrimonio appiattito e inconsistente. Si ritrova con sé stesso, in un giorno di festa per il paese, e medita sul suicidio. Prende una pistola, la fa “scivolare sui pantaloni”, e cerca un ambiente in cui possa terminare i suoi giorni. Nel fienile in cui si reca, però, trova un ufficiale. Onni Rellonen è stranito: vede un uomo con una corda. In un paradosso quasi surreale, i due uomini si riconoscono in un intento comune.
Ecco che l’imprenditore e il colonnello iniziano la storia: il loro incontro non è stato con la morte.
«Il colonnello fissò a lungo l’arma carica, prima di rendersi conto che non era solo al mondo.»
Arto Paasilinna, “Piccoli suicidi tra amici”
In viaggio dalla vita
I due personaggi, avvicinatisi per una sorte analoga, scelgono l’imprevedibile. Decidono, dopo una discussione accesa, di creare un gruppo di “aspiranti suicidi”. Si dicono di raggiungere gli irraggiungibili e di attuare un piano che comprenda una volontà unanime. Da due divengono di più, e si creano gruppi eterogenei uniti nella disperazione. In marcia verso la morte, vogliono fuggire dalla vita che li rincorre. Ma, in una unità e solidarietà ritrovate, i personaggi riscoprono ciò che avevano perso. In un viaggio per l’Europa sperimentano rischi, amicizie e amori. Tra avventure assurde e fuori dal convenzionale, i personaggi delineano una spirale di eventi che, alla fine, si richiude in sé stessa.
Finlandia: il tasso di suicidi
In un proposito di morte che ricorda il proposito dell’ultima sigaretta di Zeno, si staglia la tragicomicità umana. In un humor forte e controverso, si riprende una tematica drammatica. Il tasso dei suicidi, in questa nazione, è sopra la media europea. In Finlandia, i suicidi sono stati registrati a partire dal 1751.
Edwin S. Shneidman, pater della suicidologia, è stato il primo a coniarne il termine. La materia consiste nello studio del suicido e della sua prevenzione. La Finlandia ha messo in atto delle misure a riguardo: MIELI è una delle prime ONG nell’ambito della salute mentale. Le crisi ai cui si offre sostegno hanno una circoscrizione ampia, comprendendo i pensieri suicidi, il lutto e problematiche plurime. Si dispone, nel territorio, di numerosi giurisdizioni: il centro di prevenzione del suicido a Helsinki ne è un esempio. Le richieste d’aiuto possono essere anonime, se il soggetto lo desidera. Inoltre, l’aiuto è disposto sia ai cittadini che ai residenti.
Postmodernità e suicidi
In Arto Paasilinna il suicidio entra prorompente: a tratti crudele, cinico e attuale. L’autore finlandese, tramite storie, riprende drammi e quotidianità odierna. Ironizzante dell’essere umano e delle sue credenze, lo scrittore si fa, però, parte dello stesso.
«In questa vita la cosa più seria è la morte; ma neanche quella più di tanto.»
Arto Paasilinna, “Piccoli suicidi tra amici”