domenica, 03 Novembre 2024

Gachiakuta, la metafora ambientale ed il rapporto con le cose

Il XXI secolo si è fortemente costruito attorno al tema ambientale, alla necessità di rimediare ai danni che stiamo provocando e ad agire in favore di nuovi modi di vivere sostenibili. Nonostante questo, la teoria rimane inapplicata: l’elenco di problemi è interminabile, l’impegno per la loro risoluzione è quasi nullo ed anzi il tutto si sta velocemente aggravando. L’emergenza resta ed a parlarne non sono soltanto gli scienziati e gli attivisti, l’impegno viene spesso anche dall’arte con film, opere letterarie o fumetti, Gachiakuta è uno di questi.

Il ragazzo che vuole salvare l’anima degli oggetti: Rudo

Il protagonista della storia è Rudo, nominato inizialmente come “il vandalo del pattume” dato che passa le sue giornate rubando la spazzatura per rivenderla. È un ragazzino orfano, i suoi genitori erano dei criminali e vivevano in una baraccopoli, luogo disprezzato da chi vive nella parte ricca della città ed in cui lo stesso Rudo cresce con il tribale (nome che identifica coloro che vivono in questa zona) Regto, che lo ha preso con sé da quando era neonato. Rudo viene bullizzato e disprezzato per questo suo comportamento legato alla spazzatura, inoltre il suo essere perseguito dalle forze dell’ordine mette a rischio l’intera popolazione dei tribali, i quali stanno provando a ripulirsi dei crimini, quindi per questo lo odiano. La narrazione prende davvero inizio quando viene accusato di un grave crimine che non ha commesso, la sua punizione è l’essere gettato nel Baratro.

Rudo ed il rapporto con le cose

Il Baratro, nonché la Terra

Il Baratro è un enorme discarica in cui viene gettato chi è condannato a morte, le persone da eliminare, coloro che hanno la stessa natura della spazzatura. Dall’alto appare come il vuoto, imperscrutabile e pauroso, un inferno. È stato costruito accanto alla baraccopoli per ricordare ai criminali il loro destino, come monito costante, lontano dalle persone rette e benestanti affinché fosse più facile per loro fingere che non esista. Come il mondo del film WALL•E, si crede che non ci sia nessuno, che regnino sovrani i rifiuti gettati dall’alto.

Il Baratro e la metafora ambientale

Bestie immonde e ripulitori

Il Baratro non è disabitato. Nei luoghi più sporchi nascono mostri dai cumuli di immondizia, che prendono la forma di animali e si rigenerano se vengono uccisi. Chi ha il compito di fermare le bestie immonde, così vengono chiamate, sono i ripulitori, uomini con poteri particolari che si attivano a contatto con oggetti utilizzati e apprezzati per molto tempo e con cura, oggetti che hanno un’anima. Al contrario dei vigili del fuoco in Fahrenheit 451, che hanno il compito di bruciare i libri per eliminare la coscienza e le emozioni delle persone, i ripulitori di Gachiakuta devono eliminare le emozioni negative che creano questi mostri e possono farlo solo grazie al legame profondo con i loro oggetti. Guy Montag si sveglia improvvisamente consapevole, dopo una vita di inconsapevolezza, della terribile realtà in cui vive, è solo e cerca qualcuno che si opponga con lui, Rudo nasce e si rende conto fin da subito degli errori e delle ingiustizie che lo circondano ed in modo simile è solo in questo percorso, l’obiettivo di entrambi diventa opporsi, conoscere ciò che è giusto, punendo i colpevoli.

Il manga green e molto altro

Gachiakuta è un manga che tratta varie tematiche: da quelle ricorrenti, come il bullismo e la discriminazione sociale o il potere dei rapporti, alle più innovative, come questo tentativo di inserire il tema ambientale e la reinterpretazione dell’attaccamento alle cose, trasformati in una grande metafora con un buon potenziale, affiancati ad un disegno di livello. Pur essendo un classico shonen, manga di combattimenti, Gachiakuta sta portando delle novità ed è tanto apprezzato da aver determinato già l’annuncio dell’anime per il 2025, mentre continuano ad uscirne i volumi.

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