giovedì, 28 Marzo 2024

Angela Merkel: la donna più potente al mondo

Impegnata in politica dal 1989 e Cancelliera della Germania per 16 anni consecutivi (2005-2021), Angela Merkel si può considerare il volto di una nazione leader nel panorama europeo.

Per questo motivo si aggiudica il primo posto nella classifica della rivista americana Forbes sulle donne più influenti al mondo. È il decimo anno che si trova in questa posizione.

Scopriamo, dunque, le ragioni del suo successo e qualche dettaglio in più riguardo al suo avvicinamento alla politica. 

Note biografiche:

Angela Dorothea Kasner (conosciuta come Angela Dorothea Merkel) nasce il 17 luglio del 1954 ad Amburgo da un pastore luterano, Horst Kasner, e da un’insegnante di inglese e latino, Herlind Jentzsch. Quello stesso anno la famiglia decide di trasferirsi in Germania orientale, più precisamente a Templin (allora Repubblica Democratica Tedesca), e la bambina cresce, assieme ai due fratelli, in un paesaggio bucolico a 80 km da Berlino. 

Dopo aver frequentato gli studi in città, prosegue con il corso di laurea in fisica presso l’Università di Lipsia. Durante gli anni universitari (1973-1978), mostra la sua caparbietà, lottando in prima persona per la trasformazione del Moritzbastei in un luogo di incontro per i giovani. L’idea venne approvata dopo alcune resistenze.

Moritzbastei
Moritzbastei, unico residuo delle fortificazioni presenti a Lipsia. Oggi centro culturale.

Nel frattempo sposa Ulrich Merkel, anche lui studente di fisica a Lipsia, da cui Angela prende il cognome che tuttora mantiene.

La grande passione per le materie scientifiche spinge la ragazza a conseguire un dottorato con una tesi sulla chimica quantistica all’interno dell’Istituto Centrale per la Chimica Fisica dell’Accademia delle Scienze a Berlino. L’impegno dimostrato e la splendida tesi discussa, le valgono un impiego presso la stessa.

Nel 1982 divorzia da Ulrich, dopo aver conosciuto l’anno prima il chimico quantistico Joachim Sauer, di cui s’innamora. Entrambi provenienti da un divorzio, ufficializzeranno il rapporto solamente nel 1998. Le uscite in pubblico dei due coniugi resteranno sporadiche e il loro rapporto preservato all’interno della sfera privata.

L’adesione alla politica: 

Nel 1989, dopo la caduta del muro di Berlino, Angela Merkel abbandona la prestigiosa carriera di scienziata e aderisce a “Risveglio Democratico”, un partito nuovo nella scena politica tedesca. Nonostante possa sembrare un azzardo, si rivelerà ben presto una scelta vincente, conducendola ad un successo senza precedenti.

Nel 1990 ottiene, infatti, il primo seggio parlamentare come ministro per le Donne e la gioventù; in seguito sarà anche ministro dell’Ambiente e della sicurezza nucleare. Questo ultimo impiego le restituisce una grande visibilità, il meritato rispetto dei suoi colleghi e il soprannome di das Mädchen (“la ragazza”), riferito al fatto che fosse il più giovane ministro in carica.

Angela Merkel in un poster elettorale
Angela Merkel in un poster elettorale della CDU.

Dopo soli dieci anni, è alla guida del partito della CDU (Unione cristiano democratica) e nel 2005 diviene la prima donna cancelliere della Germania (per quattro mandati consecutivi).

La sua candidatura come presidente della CDU sconvolse tutti e non fu subito accettata e ben vista. Il partito alla quale essa si affidava era, infatti, sempre stato territorio maschile, conservatore, e cattolico. Ella, dunque, come evangelica e giovane donna si apprestava a sconvolgere il suo equilibrio, dando uno spirito nuovo allo schieramento.

Come tutti i cambiamenti, questo spaventò i più; ma non bastò a fermare la rapida ascesa di questa figura straordinaria, che in politica interna si distinse per la riforma al sistema sanitario e allo sviluppo energetico futuro.

Grazie alla sua tendenza nel non prendere posizioni troppo nette, riuscì a creare numerosi coalizioni durante i quattro mandati da Cancelliera e a cambiare idea diverse volte, senza peccare eccessivamente di ipocrisia.

Merkel: leader indiscusso in Europa 

Le sue abilità da stratega si riflettono, non solo in politica interna, ma anche in quella estera. Ragion per cui, nel 2007 viene nominata come presidente del Consiglio europeo e nello stesso anno presidente del G8. Ha svolto, inoltre, un ruolo fondamentale nei negoziati per il Trattato di Lisbona e nella Dichiarazione di Berlino.

Nel 2008 il suo lavoro viene riconosciuto con il Premio Carlo Magno, medaglia annuale consegnata dalla città tedesca di Aquisgrana a chi in quel lasso di tempo si è distinto in favore di una maggiore integrazione in Europa.

Nonostante in patria Angela Merkel sia considerata affettuosamente come una mutter, una madre; all’estero viene vista ancora come una figura fredda, austera. Ella, infatti, non sbandiera la sua vita privata e resta sempre avvolta in questa aura di mistero. Sin dai primi passi in politica, è stata sottovalutata dai suoi avversari. Non si pensava, infatti, che una donna così giovane, tanto più della Germania dell’Est, potesse farcela.

Tuttavia gradino dopo gradino, è riuscita ad elevarsi nella sua carriera, senza il bisogno di twittare per screditare avversari politici o di frasi dette unicamente con lo scopo di fare audience. Non una parola di troppo, non un gesto fuori posto; ma solamente tanta dedizione (e un pizzico di fortuna).

Probabilmente è proprio questa ascesa così “pulita”, che all’estero genera invidia e stupore, con il tentativo di cercare forzatamente del marcio.

Durante l’ultima presidenza dell’Unione europea affidata alla Cancelliera, Angela Merkel è riuscita a far approvare, con l’aiuto del presidente francese Macron, l’accordo sul Recovery Fund. Questo ingente piano di rilancio da 175 miliardi di euro è una delle conquiste più grandi che la Germania potesse ottenere. Rappresenta, inoltre, la più grande prova di solidarietà nella storia dell’Unione Europea.

Nuovo anno, nuovo cancelliere: 

“Tra nove mesi ci sono le elezioni federali per le quali non mi ricandido, perciò questa è probabilmente l’ultima volta in cui io mi posso rivolgere a voi in un discorso di fine anno come cancelliera federale.”

Angela Merkel, in onda sulla televisione pubblica Zdf alle 19:15.

Con queste parole Angela Merkel saluta il suo popolo il 31 dicembre del 2020, agli albori dell’anno nuovo. Una decisione, quella di non ricandidarsi, già comunicata da tempo e ormai digerita anche dai più nostalgici.

Il 26 settembre scadrà il mandato della cancelliera tedesca e già i principali contendenti hanno iniziato ad affilare le spade. Il ministro delle Finanze Olaf Scholz ha, infatti, accusato Angela Merkel e il Ministro della Salute Jens Spahn di cattiva gestione della campagna vaccinale, ponendo 4 pagine di domande agli stessi.

La mossa di Scholz è totalmente politica e mira a screditare Spahn, suo possibile contendente alle elezioni federali del 26 settembre.

Il prossimo Cancelliere tedesco è ancora da decidere e la strada per accaparrarsi il posto vacante sarà lunga e tortuosa. Quello che è certo è che il 2021 sarà un anno che, fra urne regionali ed elezioni federali, cambierà completamente le sorti della Germania e di tutta l’Europa.

Dunque la speranza è che si possa trovare una nuova personalità politica che, ad ispirazione di Angela Merkel, mantenga uniti i paesi europei, prima di un collasso irreparabile, causato anche dal caos pandemico.

Sara Albertini
Sara Albertini
Sara Albertini, marchigiana, classe 1999. Positiva, sognatrice, ostinata; la musica di Einaudi accompagna il flusso dei miei pensieri. Sono laureata in “Culture letterarie europee” presso l’Università di Lettere e Beni Culturali di Bologna e attualmente frequento un master in giornalismo a Bruxelles. Scrivo di costume e società per il blog di Sistema Critico con l’illusione che la scrittura possa migliorare il mondo in cui viviamo.

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