venerdì, 13 Dicembre 2024

A cosa serve leggere?

“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro”.

-Umberto Eco

“Se ti annoi invece di stare davanti alla televisione o al telefono prendi un bel libro e leggi.”

“Dovresti leggere di più, ti fa bene.”

Ognuno di noi, si è sentito dire frasi del genere dai propri genitori, dall’infanzia alla prima adolescenza. Alcuni poi, seguendo i consigli, i libri li aprono davvero e, inebriati dai nuovi mondi che vi trovano, diventano appassionati lettori. Per altri, invece, leggere è e rimarrà sempre un tedioso impegno, da relegare alla sfera dello studio e dell’obbligo.

La domanda è, oltre al piacere intrinseco, ci sono dei benefici che la lettura ha sulla nostra mente? 

La risposta, ovviamente, è sì.

Leggere stimola il lavoro cerebrale, e attiva le due aree deputate alla comprensione del linguaggio: quella di Broca e di Wernicke . E’ davvero interessante notare che la corteccia sensoriale e quella motoria, si attivano anche semplicemente leggendo metafore tattili o motorie (ad esempio con frasi che indicano azioni) non solo in presenza di sensazioni reali e tangibili.

“Ogni lettore, quando legge, legge se stesso.”
Marcel Proust

Secondo il Guardian leggere romanzi aiuta a sviluppare empatia e tolleranza, migliorando così la capacità di (soprav)vivere all’intricato sistema di relazioni sociali di oggi.  Questo perché il lettore si immedesima nelle vicende narrate, e nei comportamenti dei personaggi può ritrovare sé stesso e le persone della propria vita. Leggere è viaggiare, nel tempo, nei luoghi, nei costumi, nelle mentalità e nelle contraddizioni del mondo, sia esso reale o immaginario. Tutto ciò ci dona apertura mentale e nuove ottiche con cui valutare la vita quotidiana, contribuendo a sviluppare la metacognizione.

Effetto simile ha leggere storie ai bambini, soprattutto in età prescolare, aiutando in maniera misurabile lo sviluppo cerebrale, così importante e delicato in questa fase. L’effetto contrario ha la televisione, che intorpidisce le capacità cognitive. Inoltre, continuare a leggere anche da adulti è una delle migliori medicine per il cervello contro l’avanzare dell’età.

Ma ha gli stessi benefici leggere un libro o i posts e gli articoli sui social?

Putroppo per i millennials no, poiché numerosi studi mostrano che la lettura su schermo tende ad essere più rapida e superficiale, mentre leggere un libro permette di immergersi più profondamente nella vicenda (deep reading).

Dunque, se è vero che “chi si ferma è perduto” non smettiamo mai di leggere, di imparare e di scoprire, se non vogliamo perderci nel mare di ignoranza e di superficialità in preoccupante crescita, come dimostrano i dati sull’analfabetismo funzionale in Italia.

 

Valentina Basili

 

 

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Piazza Toschi Mosca 29- Pesaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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