lunedì, 29 Aprile 2024

Li Wei, la fotografia impossibile

Si è normalmente portati a pensare che la fotografia sia lo specchio della realtà. Per questo motivo, ad un primo sguardo le fotografie di Li Wei appaiono semplicemente stranianti.

“29 levels of freedom”, 2003

Risucchiato fuori dalle finestre di un grattacielo mentre i suoi amici tentano di trattenerlo, piantato sul cruscotto di una macchina, in equilibrio a testa in giù su un pilone di cemento.
Questo è Li Wei, il protagonista di paradossali e funamboliche performance documentate da scatti fotografici.

Gli inizi

Volare è il fine della libertà! Il corpo, la natura, l’immaginazione ed i pensieri sono uniti in questo!

Li Wei nacque nel 1970 da una famiglia di umili origini, in una casa di campagna nella provincia cinese di Hubei. Da bambino era affascinato dalla natura, al college decise di dedicarsi allo studio della pittura ad olio. Quando si trasferì nell’East Village la sua direzione artistica cominciò finalmente a prendere forma. Innanzitutto, egli credeva che “solo la performance art potesse offrire la possibilità di sperimentare attraverso il proprio corpo”.
Fu allora iniziò a catturare fotografie e immagini di sé stesso per trasmettere un messaggio al pubblico.

Mirrors

Una delle prime serie fotografiche di Li Wei si chiama “Mirrors“.
Sono immagini realizzate attraverso specchi dotati di un buco al centro nel quale l’artista inserisce la testa. In questo modo, Li Wei è stato in grado di creare false e illusorie sovrapposizioni, che gli hanno permesso di esprimere i suoi pensieri ed esperienze.
All’interno della cultura cinese lo specchio possiede un grande significato simbolico: è, infatti, un indicatore di verità, permette alle persone di guardarsi e guardare agli errori che hanno fatto. 
Nonostante la sua arte possa sembrare divertente, affronta in realtà un’ampia gamma di argomenti, dalle relazioni di genere alla politica. 
Creando attraverso gli specchi, Li Wei è stato in grado di sfidare la percezione pubblica della ‘realtà’ e della ‘verità’.

Falls

L’ascesa e il successo di Li Wei sono arrivati tramite le performance della serie “Li Wei Falls to the Earth“, iniziata nel 2002 e conclusasi quattro anni più tardi. 
Le foto mostrano, per esempio, l’artista con la testa e il petto incastrati nell’asfalto di una strada, nel tetto di una casa in rovina, oppure in un lago ghiacciato con le gambe rivolte verso il cielo.
In particolare, obiettivo di questa serie era quello di trasmettere il desiderio dell’uomo moderno di nascondersi dai problemi di ogni giorno.

Successivamente, Wei decise di concentrarsi su scenari in cui è sul bilico del baratro in pericolose situazioni di equilibrio e sospensione. Sembra quasi che la gravità non esista per l’artista cinese, che diventa capace di volare e di farsi sollevare.

È tutta realtà

No, queste immagini non sono montaggi al computer.
Difatti, Li Wei si è sempre impegnato a spiegare come le sue performance non siano frutto di trucchi aggiunti in fase di postproduzione (il ritocco viene utilizzato solo per cancellare i mezzi che lo mantengono in equilibrio). È tutta abilità, per lui la cosa principale è sentire lo sforzo fisico e l’assurdità della situazione attraverso il proprio corpo.
In rete esistono, infatti, diversi video che documentano la complessa preparazione di queste performance, realizzate con l’ausilio di cavi, funi e impalcature.
Tutto nasce da un’idea, un’immagine nella sua testa che vuole divenire reale; l’obiettivo di Li Wei resta, comunque, quello di “rendere tutto l’impossibile possibile”.

Rappresentare una società in cambiamento

Li Wei porta avanti lavori che sono unici, creativi, ma sono anche un modo per sottolineare i cambiamenti della società. Sono divertenti, emozionanti, trascendentali, ma suggeriscono che questo è un momento critico nel destino di un individuo. 
Inoltre, è un modo per far conoscere la situazione attuale della Cina, in particolare ciò che sta accadendo ai cinesi più giovani durante questa era di transizione sociale senza precedenti. La sua arte è modellata dalla sua esperienza e dalla forte voce della sua generazione.
Alla fine, Li Wei ha scelto di non conformarsi allo stile visivo e stereotipato che di solito si associa all’arte cinese.

Usa la silenziosa promozione della realtà per liberarsi di se stesso, ispirare gli altri a cambiare sé stessi con prospettive e pensieri diversi, in modo da ottenere l’aggiustamento richiesto dallo squilibrio psicologico causato dai cambiamenti fisici. Il processo di aggiustamento è un esercizio mentale. Attraverso questo esercizio, possiamo completare un processo di auto-rinnovamento e di svolta.

Il repertorio completo delle fotografie di Li Wei è disponibile nel suo sito.

Caterina Costa
Caterina Costa
Bellunese a Bologna, con una passione per l’arte nata tra i banchi di scuola e proseguita tra quelli universitari. Nata nel 1996, sono laureata in Arti Visive. Sono in Sistema Critico da poco più di tre anni, non più come scrittrice ma nel dietro le quinte

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