giovedì, 28 Marzo 2024

Che cosa sanno i Russi della guerra in Ucraina

In Russia, la campagna di disinformazione condotta dalla macchina della propaganda ha costruito una visione distorta della guerra, dove l’invasione è giustificata e sono gli Ucraini i colpevoli di violenza.

Dall’inizio dell’invasione (24 febbraio) Piazza Pushkin a Mosca, luogo storico di protesta, è presidiata dalla polizia e centinaia di manifestanti sono stati arrestati. Mentre i poliziotti trascinano con forza le persone assembratesi, il via vai dei pedoni non si arresta. Nessuno sofferma il proprio sguardo sulle mute scene di arresto. A Piazza Pushkin sembrano convivere due realtà: in una, la Russia sta conducendo una brutale guerra in Ucraina, bombardando quartieri residenziali, nell’altra questa guerra non esiste.

La Propaganda

Gran parte della popolazione russa si informa tramite la televisione, strumento totalmente sotto il controllo dello Stato. Anche online è difficile incontrare una narrativa diversa da quella di regime. Le poche fonti di notizie rimaste indipendenti sono state costrette a interrompere la loro attività dopo la censura dei rispettivi siti web. Al blocco di Facebook e Twitter da parte delle autorità russe si è aggiunto il 14 marzo anche Instagram. Inoltre, a inizio mese il Parlamento ha approvato una legge che vieta la diffusione di “false informazioni” sul conflitto. La pena? Fino a 15 anni di prigione.

“Quello che la maggior parte della popolazione russa vede sono menzogne e odio su vasta scala” dice Led Gudkov, direttore del Levada Center, organizzazione di ricerca sull’opinione pubblica in Russia.

Fatta eccezione per il discorso in cui Putin annunciava una “operazione militare speciale” in Ucraina, trasmesso il 24 febbraio, sui canali televisivi la programmazione non è cambiata di molto. La guerra non viene documentata sul campo. Nessuna menzione dei bombardamenti su Kyiv e le altre città ucraine o delle conseguenze che le sanzioni stanno avendo sull’economia. I telegiornali si limitano a fornire un ritratto di una Russia vittima dell’Occidente.

Gudkov riassume così la narrativa diffusa: “La Russia è una vittima, come lo è sempre stata dalla Seconda Guerra Mondiale. L’Occidente vuole imporre il suo dominio. Il suo obbiettivo ultimo è quello di umiliare la Russia e prendere le sue risorse naturali. Così il Paese è costretto a difendersi”.

Propaganda che sembra agire, secondo quanto emerge da un sondaggio del Levada Center condotto pochi giorni prima dell’invasione. Alla domanda su quale paese fosse da considerare responsabile delle tensioni in Ucraina, 60% degli intervistati russi ha indicato gli Stati Uniti.

Russia: 1984

Vietato l’uso delle parole “guerra”, “aggressione” e “invasione”. I notiziari indicano il conflitto come un’“operazione per ristabilire la pace”.

“Ciò che conta non sono solo le argomentazioni ma il flusso costante della propaganda” .

Led Gudkov

George Orwell aveva già avuto l’intuizione quando descriveva la presenza incessante dei teleschermi nella distopia di 1984.

Who controls the past controls the future: who controls the present controls the past.

Riscrivere il passato e individuare il Nemico per giustificare le proprie azioni e assicurare il proprio potere. “Un discorso disordinato, incoerente, difficile da capire ma che propone una versione oscura della gloria nazionale rinnovata” commenta la rivista Foreign Policy al discorso di Putin il 21 febbraio, tre giorni prima dell’invasione dell’Ucraina.

“Da quando è a capo della Russia, Putin ha consacrato molto tempo e sforzi al controllo della narrativa storica”, “un miscuglio di mezze verità, di fantasmi, menzogne fino all’assurdità di ammettere che l’Ucraina moderna sia stata creata dai comunisti russi.”

La visione della storia secondo il presidente russo, continua Foreign Policy: “C’era una volta una grande Russia, l’Ucraina ne faceva parte. I cattivi comunisti quali Lenin, Chruščëv e Gorbačëv l’hanno divisa in maniera artificiale, creando divisioni che non esistevano. È implicito che gli ucraini che dicono il contrario siano nel torto o manipolati da altri. Questa visione naturale della grande Russia deve essere restaurata da un leader forte, che segua l’esempio di Stalin”.

Il Nemico

Dal 2014, con la prima invasione russa in Ucraina, il nemico neonazista è una figura ricorrente della propaganda. Secondo questa narrativa la rivoluzione ucraina dello stesso anno sarebbe stata promossa dai nazisti che si sarebbero poi installati al governo del Paese. Questi ultimi avrebbero perpetrato in questi anni lo sterminio delle popolazioni russofone, a partire dalla regione del Donbass. Seguendo questa logica la Russia starebbe conducendo un’operazione di “denazificazione”.

Si tratta di una visione semplicistica della Storia, presentata da un uomo determinato a trasformarla in una visione semplicistica del futuro: una versione nella quale tutti coloro considerati russi, compresi gli ucraini, si piegano davanti alla potenza dell’Impero et del suo Imperatore.

Ghea Felici
Ghea Felicihttps://www.sistemacritico.it/
Classe 2001, studentessa di Scienze Internazionali e diplomatiche a Forlì. Mi piace scoprire cose nuove in giro per il mondo e mettere in pratica i miei 5 anni di liceo linguistico. Quando non viaggio cerco di scrivere di Politica ma niente di serio. Appassionata di Giustizia e Diritti, illusa sostenitrice delle cause perse.

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