lunedì, 29 Aprile 2024

“Guida da te la tua canoa”

La proposta educativa scout

Tutti conosciamo gli scout come “i ragazzi in pantaloncini corti anche d’inverno che aiutano gli anziani ad attraversare la strada e fanno biscotti”, ma è veramente solo questo essere scout?

Se avete amici o conoscenti all’interno del movimento Scout, saprete senz’altro che è presente una dimensione di natura, avventura e manualità, una proposta educativa di fede (o di spiritualità a seconda delle associazioni scout), la proposta di creare delle comunità, un’offerta di servizio al prossimo che è molto più che semplice volontariato e tanto altro.

Lo scoutismo non si limita a questo, e servirebbero anni per trasmettere la bellezza delle esperienze scout e non basterebbero.

Lo scoutismo è una proposta educativa che viene offerta ai ragazzi, che sono i protagonisti, dai loro capi, adeguata a ogni gruppo affinché sia il più completa possibile. Al termine di un percorso lungo circa 13 anni, i ragazzi potranno compiere delle scelte riguardanti la propria vita, dopo aver maturato non poche esperienze e riflessioni. Le scelte sono 3 e riguardano il servizio, la fede e la politica.

Quanto detto testimonia il fatto che al giorno d’oggi associazioni con proposte educative così valide si contino sulle dita di una mano.

La scelta politica

È interessante soffermarsi sulla scelta politica che distingue lo scoutismo dalle tante altre associazioni giovanili in Italia.

La scelta politica chiama ciascun ragazzo a interrogarsi principalmente su questioni di cittadinanza. Non a caso è stata scelta questa parola, nel senso greco del termine: πòλις (pòlis).

Attenzione, questo concetto non è da confondere con “scelta partitica”. La proposta educativa in questione non riguarda indottrinamenti partitici, come invece viene fatto in qualsiasi altra associazione che tratta di politica.

Purtroppo, troppo spesso, neanche la scuola propone ai ragazzi riflessioni politiche del calibro di quelle scout.

Nello scoutismo il percorso di scelta politica si inizia a 8 anni, ovviamente proporzionato all’età, e solitamente si concentra a sensibilizzare determinati temi, come quello ambientale e di cura del territorio.

Tutto ciò viene sviluppato rispettando la libertà di pensiero e di espressione dei singoli ragazzi.

Concretamente

Proviamo a fare un tuffo nella vita scout AGESCI (l’associazione scout che conta più iscritti in Italia) per capire alcuni spunti di scelta politica.

Nella Promessa viene citato il dovere, più che il diritto, per riportare i ragazzi a un sano senso del dovere nei confronti del Paese, di Dio, degli altri e della legge scout.

La struttura dell’organizzazione prevede come fondamento la democrazia che si ritrova in molteplici momenti determinanti per i ragazzi durante l’anno (come il Consiglio della Rupe per i lupetti e il Consiglio della Legge per gli esploratori e le guide).

Il tema della responsabilità è sempre ricorrente in ogni attività e in tutto il percorso scout.

In quanto educatori i capi, sia a livello nazionale che locale, spesso si interrogano su come offrire una proposta educativa sempre migliore. I capi stessi hanno delle responsabilità nei confronti dei ragazzi e della cittadinanza perché educano cittadini consapevoli e futuri elettori.

Questa è una presa di posizione chiara, precisa e concreta perché va oltre le chiacchiere vuote che troppo spesso si sentono.

La scelta politica potrebbe essere riassumibile con il titolo di un libro di Baden Powell (il fondatore del movimento scout): “guida da te la tua canoa”.

Tra gli altri significati, questa frase ricorda che siamo noi gli artefici del nostro destino e pertanto siamo responsabili e dobbiamo rispondere delle nostre azioni. Questo ci permette anche di avere libertà perché quest’ultima deriva proprio dal dovere che dà dignità.

Chiediamoci quante volte guidiamo la nostra canoa e quante volte invece siamo in balia della corrente senza prendere in mano la pagaia e senza assumerci alcuna responsabilità.

Giovanni Domenicucci
Giovanni Domenicuccihttps://www.sistemacritico.it/
Non sopporto la montagna, non credo nei principi scout, non parlo mai di politica, non mi piace dibattere su questioni giuridiche e dico bugie. Studio giurisprudenza nella città che ritengo, a mani basse, stupenda: Trento.

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