venerdì, 04 Ottobre 2024

La scuola cattolica: lo sfondo sociale del massacro del Circeo

La scuola cattolica: il massacro vincitore del premio Strega

Un libro e un film. Una confluenza di parole, suoni e immagini che si incastrano in una disarmonia straziante. Nella società del perbenismo, del politically correct e delle ipocrisie idiosincratiche, il libro di Edoardo Albinati, vincitore nel 2016 del premio Strega, pone nuovamente a confronto due realtà opposte ed eternamente in lotta.
Uomo e donna si scontrano e si reinventano in una trappola amorale e violenta. La scuola cattolica mette in scena a pieno titolo una società che nasconde sé stessa e le sue metamorfosi dietro un invisibile velo di Maya. Pubblicato da Rizzoli il 17 marzo 2016, il romanzo racconta la Roma degli anni ’70, quella degli omicidi e delle morti per caso. In un quartiere qualunque e in una scuola privata sembra tutto immobile, niente di veramente significativo può accadere. Eppure, in un attimo, gli equilibri di un sistema di arrivisti e figure di spicco crolla drasticamente. Gli studenti di quella scuola cattolica si scoprono essere autori di uno dei più drammatici delitti della storia italiana, il massacro del Circeo.

Donatella Colasanti, protagonista e sopravvissuta al Massacro del Circeo

L’educazione cattolica e le ambiguità ontologiche 

Un’età repressiva, la definiva Pier Paolo Pasolini. Un’età in cui i giovani, svuotati della loro morale e dei loro modelli, diventano portatori di un altro modo di concepire sé stessi che canalizza la sua guida nel mondo piccolo borghese. Albinati fa i conti con le ideologie e i dogmi di quella generazione divenuta adulta negli anni Settanta, immersa completamente nella crisi della borghesia e nell’esplosione della violenza. Il tentativo di rintracciare l’origine di tanta arroganza e di tanta voglia di sopraffazione la fa da padrona e il racconto, a metà tra un romanzo di formazione e un romanzo sull’io, tesse le fila della mimica disincantata di cui i figli di papà sono protagonisti.
La fonte da cui l’autore si disseta è il ricordo della sua adolescenza: Albinati è il compagno di scuola dei tre protagonisti del delitto del Circeo – Angelo Izzo, Gianni Guido e Andrea Ghira – che violentarono e massacrarono Rosaria Lopez e Donatella Colasanti (quest’ultima miracolosamente salva dopo essersi finta morta). Un delitto perpetrato da ventenni provenienti tutti dall’ambiente coercitivo della scuola cattolica.

Da sinistra: Angelo Izzo, Andrea Ghira e Gianni Guido

Noi viviamo in una società dello stupro

Il 7 ottobre 2021 esce nelle sale italiane il film diretto da Stefano Mordini, La scuola cattolica, liberamente ispirato all’omonimo romanzo del già citato Edoardo Albinati e vietato ai minori di 18 anni. È stato a lungo discusso il motivo – indotto da chissà quale retorica – per il quale una pellicola del genere sia stata vietata a un pubblico minorenne (l’Italia è quel paese in cui un contenuto come quello della serie Squid Game non è vietato agli adolescenti e soprattutto ai bambini), eppure la sceneggiatura sembra non tralasciare nulla di ciò che si nasconde dietro il delitto. Albinati è un giovane studente di Liceo, estraneo alle perversioni e alle dinamiche dei ragazzini della sua età, ma inevitabilmente complice della depravazione della Roma di quel tempo. Esemplare il parallelismo che è costruito tra il narratore e i tre colpevoli, per cui è quasi scontato e aprioristico cadere nel non bisogna fare di tutta l’erba un fascio. Ed è effettivamente così, la società corruttrice e piccolo-borghese ha creato automi capaci alla distruzione e al massacro, e uscirne indenni è estremamente difficile. 

La scuola cattolica

Tutti erano colpevoli, tutti erano carnefici e tutti lo siamo ancora. 

Perché nel 2021 bisogna vedere un film come La scuola cattolica? 

Noi viviamo in una società dello stupro. Ostilità, rapacità e potenza trovano una manifestazione sessuale. Il sesso è il linguaggio, non la cosa. È il modo di volere, non l’oggetto voluto. Si declina attraverso il sesso qualsiasi pulsione: vendicativa, rivendicativa, esibizionistica, identitaria. I ragazzini stuprano le loro compagne di classe e le filmano col cellulare. Libertà intesa come facoltà di nuocere. Libertà = delitto. Una piena realizzazione di se stessi può avvenire solo se si è pronti a prevaricare gli altri, e capaci di farlo. L’io coincide in pieno con la potenza

Edoardo Albinati

Asia Vitullo
Asia Vitullohttps://www.sistemacritico.it/
Asia Vitullo, abruzzese, classe 1997. Laureata in Filologia Moderna ad Urbino, proseguo il mio cammino tra i letterati, un po’ come il protagonista di Midnight in Paris, sorseggiando un tè e sognando la Torre Eiffel. Adoro il cinema, il teatro e gli ossimori. La mia più grande fonte di ispirazione è Pier Paolo Pasolini e vivo nella speranza di poter dare ancora una voce alle sue parole.

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