venerdì, 13 Dicembre 2024

Orelsan: il rap come manifesto della nostra società

Il rapper Orelsan è uno dei nomi più conosciuti nell’industria musicale francese, più volte vincitore alle Victoires de la musique, il più alto riconoscimento musicale nell’esagono. Il suo ultimo album, Civilisation, è uscito il 19 novembre 2021 ed è diventato disco di diamante nell’arco di soli 5 mesi.

Origini

Aurélien Cotentin nasce nel 1982 da Alençon, una piccola cittadina di 28 459 abitanti nella campagna normanda. Primo di tre fratelli, la sua famiglia appartiene alla classe media: la madre è maestra, mentre il padre preside. Sarà proprio per il lavoro di quest’ultimo che si trasferisce a Caen, città in cui passa la sua adolescenza, avvicinandosi al rap.

Un giovane Orelsan nella copertina della miniserie su di lui incentrata (credit: https://www.themoviedb.org)

Nel 2000, a scuola di Management, incontra e stringe amicizia con Matthieu Le Carpentier, in arte Skread. Entrambi coltivano la passione per la musica e hanno il desiderio di trasformarlo in un lavoro. Orel si cimenta nelle punchlines, le rime da freestyle, mentre Skread nella produzione musicale. Ai due si aggiungono Guillaume Tranchant “Gringe” et Abodulaye Doucouré “Ablaye”. I quattro amici fanno musica nell’appartamento di Aurelien. Agli inizi non fanno troppo sul serio, è più un pretesto per passare le giornate insieme e divertirsi.

Nel 2004 Skread debutta nell’industria producendo per artisti conosciuti a livello nazionale. Utilizza poi le conoscenze acquisite per concentrarsi sulla musica di Orelsan. Nel 2006 Abdoulaye Doucouré, alias Ablaye, e Skread fondano l’etichetta discografica 7th Magnitude. I primi artisti a firmare sono ovviamente Orelsan e Gringe. Quest’ultimo acquisisce una discreta notorietà sul socil network Myspace, dove posta quotidianamente canzoni; i video sono autoprodotti dal gruppo di amici. Una videocamera, budget minimo e Caen come sfondo attirano l’attenzione dell’etichetta 3e Bureau: nel 2008 arriva la proposta di produrre un album in collaborazione con 7th Magnitude.

Orelsan e Gringe al Festival des Vieilles Charrues nel 2014

Il debutto di Orelsan

Il primo album, uscito nel 2009, si intitola Perdu d’avance, letteralmente “perso in anticipo”. Una premessa di fallimento dà il nome alla sua prima opera: contiene tutto il cinismo del personaggio/persona Orelsan. Nei testi a parlare è un ragazzo di provincia, che ci racconta di quanto sia difficile avere successo, soprattutto nell’ambito del rap. Un outsider che narra la sua vita al di fuori della capitale, la paura di fallire, le aspettative dei genitori.

Quello di Orelsan non è il rap che racconta la criminalità nelle banlieues parisiennes, ma non per questo è meno vero. Al contrario, è tremendamente reale: parla direttamente alle persone, che si rivedono nei testi, le banalità della vita non lo sono più, rivelano la loro natura più profonda. Siamo tutti uniti nelle nostre angosce e nella nostra solitudine.

Tous les jours j’fais la teuf… / Faccio festa tutti i giorni…
j’fais semblant / faccio finta
j’maquille la peur en plaisantant / maschero la paura facendo finta
J’perds mon temps à m’poser des questions au lieu d’agir/ Perdo il mio tempo a pormi delle domande piuttosto che agire
J’ai peur de la dépression, j’ai peur de l’avenir et de ses déceptions/ Ho paura della depressione, ho paura del futuro e delle sue delusioni
plus j’grandis et plus le temps passe et plus j’suis déçu/ più cresco e più passa il tempo e più sono deluso

Da Peur de l’echec / Paura del fallimento

Il successo

Con il secondo album Le chant des sirenes (2011), Orelsan si fa conoscere al grande pubblico. Sarà il singolo La terre est ronde a portarlo in radio: il ritornello orecchiabile dai toni decisamente più pop diventa una hit. I video delle canzoni sono professionali e l’album ruota attorno al tema di Orel supereroe.

Dopo un album in duo con Gringe e un film, il rapper ritorna nel 2017 con il suo terzo lavoro La fete est finie, certificato disco di diamante nel 2018. Il primo singolo pubblicato, Basique, è un susseguirsi di constatazioni taglienti, irriverenti, che si alternano a un ritornello martellante “Simple, Basique/ Semplice, basico”.

Civilisation

L’ultimo album (2021) è il più politico tra tutti, il più impegnato. La copertina, come il titolo, è l’emblema di un’opera manifesto. Orelsan dà le spalle a una bandiera appesa alla facciata di un edificio, lo sguardo rivolto verso il basso. “La bandiera ha un vero significato, non l’ho fatta a caso” dice. Il simbolo di questa nazione fittizia mantiene il rosso e il blu, colori della bandiera francese, aggiungendo verde per la natura e lo sfondo a quadretti di Photoshop dove “ognuno può aggiungere quello che vuole, perché tutti possano appropriarsene”.

La copertina dell’album Civilisation (via music.apple.com/us/album/civilisation/1592329686)

Civilisation rappresenta un’ulteriore evoluzione nella musica di Orelsan tanto nelle basi quanto testi. Si passa dall’io a una visione più corale. “L’album si chiama Civilisation secondo due significati”: una civiltà che è sull’orlo del baratro a causa della crisi politica, sociale e del cambiamento climatico.

Les jeux sont faits, tous nos leaders ont échoué/ … tutti i nostri leader hanno fallito
Ils s’ront détruits par la bête qu’ils ont créée/ saranno distrutti dalla bestia che hanno creato
La confiance est morte en même temps qu’ le respect/ La fiducia è morta allo stesso tempo che il rispetto
Qu’est c’ qui nous gouverne. La peur et l’anxiété/ Che cosa ci governa. La paura e l’ansia

Da L’odeur de l’essence

Ma anche speranza per il futuro, la volontà di lasciare un mondo migliore ai posteri, di cooperare.

Faut qu’on soit meilleurs qu’ nos parents, faut qu’on apprenne à désapprendre/ bisogna essere migliori dei nostri genitori, bisogna imparare a disimparare
J’ veux pas croire qu’ le temps est à vendre, qu’on soit juste une valeur marchande/ non voglio credere che il tempo sia da vendere, che siamo solo un valore per il mercato
Avant, j’ rêvais d’ quitter la France, j’ vais rester, j’ préfère qu’on la change/ prima sognavo di lasciare la Francia, resterò, ora preferisco cambiarla
Mélange vieilles et nouvelles croyances, mélange humanisme à la science/ miscela di vecchie e nuove credenze, miscela di umanesimo e scienza

Da Civilisation

A tratti cinico e pessimista, a tratti positivo, il rap di Orelsan alla fine siamo tutti noi.

Ghea Felici
Ghea Felicihttps://www.sistemacritico.it/
Classe 2001, studentessa di Scienze Internazionali e diplomatiche a Forlì. Mi piace scoprire cose nuove in giro per il mondo e mettere in pratica i miei 5 anni di liceo linguistico. Quando non viaggio cerco di scrivere di Politica ma niente di serio. Appassionata di Giustizia e Diritti, illusa sostenitrice delle cause perse.

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