Uno sguardo al fenomeno letterario che affascina ragazzi e adulti. Fabbricante di lacrime, pur non essendo di recentissima scrittura, si candida ad essere la rivelazione del 2024. Con un aiuto anche dal piccolo schermo.
Un successo aspettato ma tardivo
Ci sono libri che attendono anni per ottenere il giusto posto che spetta loro nella bacheca dei fenomeni generazionali. Non avrebbe senso sprecare parole su mostri sacri come Harry Potter e Twilight, le cui madrine sono state fin da subito considerate icone assolute della loro generazione. Tuttavia, un’altra autrice, per lo più italiana, all’alba del 2024 si sta sempre più conquistando un posto nell’Olimpo letterario di moltissimi giovani, e non solo. Parliamo di Erin Doom e del suo Fabbricante di lacrime.
Questo romanzo negli ultimi anni è, infatti, diventato, grazie anche al fatto di essere stato supportato dalla valanga di commenti e interazione sul popolare social TikTok, un vero e proprio cult che ha fatto innamorare i ragazzi e stregare tutti gli appassionati del genere. Basta entrare in una libreria per capire dalla difficile reperibilità di una semplice copia come l’onda lunga di questo poderoso successo sia ancora lungi dal terminare.
Trama semplice, ma tante lacrime
La vicenda si svolge al Grave, orfanotrofio di una cittadina del Minnesota. Già l’accenno all’ambientazione potrebbe bastare per suscitare un grande interesse nei lettori dalla fantasia più fervida. Ma ciò non si esaurisce in così poco, perchè tra gli ospiti della struttura vige una particolare usanza, ossia raccontare storie e leggende a lume di candela.
La più raccontata ed evocativa è quella del personaggio che dà il titolo al libro. Il fabbricante di bambole è un misterioso e angosciante artigiano dagli occhi limpidi come il vetro. Egli ha assunto su di sè la responsabilità di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. I protagonisti della vicenda, Nica e Rigel, sembrano attratti inesorabilmente dal fondo di verità che potrebbe essere presente in quella storie.
Una volta compiuto il suo diciassettesimo compleanno, Nica sembra trovare una svolta nella sua vita, con l’affidamento ad una famiglia del luogo; tuttavia, l’adozione contemporanea da parte di quella famiglia dello stesso Rigel mette in particolare crisi il suo mondo, poiché la convivenza tra di loro è estremamente difficile. In questo quadro angosciante torna a farsi viva nel loro ricordi la leggenda del fabbricante di lacrime, che sembra diventare improvvisamente parte reale delle loro vite.
Un libro magnetico e glaciale
Questo racconto dimostra tutta la bravura dell’autrice nel tenere il lettore incollato al testo dalla prima all’ultima pagina. Le lacrime che identificano il misterioso personaggio della storia simboleggiano in realtà la parte più angosciante di ognuno di noi. Soprattutto di quelli che, pur essendo diventati adulti, sanno ancora sognare ed appassionarsi, pur avendo qualche reticenza nell’esporre sè stessi agli altri.
Il fatto poi che la protagonista viva un’esperienza di vita tra le più difficili possibili, ossia la perdita dei genitori a soli cinque anni, contribuisce a creare un clima di paure e dubbi. In essi è facile immedesimarsi. La scrittura tagliente della Doom sembra quasi quella di un romanziere di altri tempi, con un sapore kafkiano difficilmente ritrovabile su Wattpad.
Identità svelata
Sembra incredibile, infatti, ma è proprio sul popolare social di scrittura creativa che Matilde, vero nome della popolare autrice per ragazzi, ha cominciato la sua carriera. L’anonimato che ha circondato questa narratrice per i due anni successivi alla pubblicazione del romanzo è indicativo della profondità con la quale essa abbia vissuto la propria introversione verso gli altri e la abbia fatta filtrare attraverso le pagine del suo capolavoro.
Il 14 maggio del 2023, data in cui ha deciso di rivelarsi nel corso di una puntata di Che tempo che fa, alle domande del conduttore Fabio Fazio ha deciso di rispondere in maniera estremamente sincera. Matilde ha inoltre dimostrato un interesse molto particolare per le vite delle persone che la hanno circondata sul web con i loro racconti.
Ed è forse il confronto con le storie degli altri che l’ha spinta a questa sorta di meta-letteratura. Un circolo aedico è presente nel romanzo, che ha come luogo di incontro non il mègaron greco, ma un orfanotrofio. Ed è lì che Nica, novella Alighieri, affronta nel suo inferno le paure che la attanagliano.
Le lacrime vanno verso il piccolo (e il grande?) schermo
Gli ingredienti per stimolare chi non avesse mai affrontato questa lettura ci sono decisamente tutti. Ma anche per i lettori meno incalliti e desiderosi di approfondire la storia di Nica e Rigel sembrerebbe esserci una soluzione.
Per il 2024, infatti, è stata annunciato l’adattamento del romanzo sul piccolo schermo. Il colosso di intrattenimento Netflix è pronto a farsi carico dei moltissimi fan di questa storia. Il primo trailer della serie tv ad essa dedicata è approdato su internet proprio pochi giorni fa. Non ci sono dubbi sul fatto che Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni sapranno interpretare egregiamente i due personaggi principali.